Rino Tami

La progettazione di tre piccole case di vacanza a schiera, destinate ai tre fratelli Tami, prendeva il via nel 1953, quando la Supercinema SA acquistava un terreno a Maroggia, sulla riva del lago di Lugano, a valle della strada cantonale, sotto il Santuario della Madonna della Cintura. È presumibile che tra i fratelli l’artefice dell’operazione fosse Olinto, direttore della Supercinema, l’unico che in seguito avrebbe utilizzato la sua casa con continuità. Il terreno presentava un dislivello di circa dieci metri tra il confine settentrionale, lungo la strada, e la striscia pianeggiante, larga cinque metri, in prossimità del lago.

Anche la profondità era esigua: tra strada e muro a lago la distanza massima era di 20 m, per poi scendere sotto i 10 nella metà occidentale del lotto. Le prescrizioni comunali interessavano le distanze minime: 3 m dal ciglio della strada e 4 dal lago, e il divieto di superare l’altezza di 80 cm dalla strada. Scarsa profondità del terreno e dislivello tra riva e strada, in funzione di uno sfruttamento plurifamiliare, consentivano unicamente uno sviluppo in verticale. Inoltre, date le distanze obbligate, era possibile inserire volumi residenziali solo nella parte più ampia del lotto. Nel primo progetto, datato 13 agosto 1953, le casette consistono in tre blocchi paralleli alla strada, ciascuno largo 6 m e profondo 7,30 m, alternati a superfici aperte di 6 m con un portico, al livello inferiore, aperto sul lato orientale di ciascuna casetta.

Nel progetto definitivo, del primo settembre seguente, le casette sono ruotate rispetto alla strada, in modo da affacciarsi al pieno sud, sfalsate tra loro e ribaltate rispetto al progetto iniziale, con la parte aperta sul lato occidentale. Sono composte da tre piani abitativi e un piano con un piccolo deposito alla quota del giardino.